Pascoli, Giovanni: Az éjszakai kutya (Il cane notturno in Hungarian)
Il cane notturno (Italian)Nell’alta notte sento tra i queruli trilli di grilli, sento tra il murmure piovoso del Serchio che in piena trascorre nell’ombra serena,
là nell’oscura valle dov’errano sole, da niuno viste, le lucciole, sonare da fratte lontane velato il latrato d’un cane.
Chi là, passando tardo per tacite strade, fra nere siepi di bussolo, con l’eco dei passi, in un’aia destava quel cane, che abbaia?
Parte? ritorna? Lagrima? dubita? ha in cuor parole chiuse che batton col suono d’alterno oriuolo? ha un’ombra, ch’è sola con solo?
Va! Va! gli dice la voce vigile sonando irosa di tra le tenebre. Traspare dagli alberi folti la casa, che sembra che ascolti…
sue grandi… L’uomo dorme, ed un memore suo braccio, sul letto di foglie, sta presso la florida moglie.
la bimba, e gli altri piccoli dormono. S’inseguono al buio con ali di mosche i loro aliti uguali.
Uguali uguali, passano tornano con ronzìo lieve, dentro le tenebre cercandosi: e l’anime ancora, si cercano, sino all’aurora,
per le ignorate lunghe viottole del sonno; e al fine si ricongiungono; e scoppia sul fare del giorno l’allegro vocìo del ritorno.
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Az éjszakai kutya (Hungarian)Mélységes éjjel hallom a bánatos s ott lenn a völgyben, merre kereng-kereng Ki verte föl a hallgatag utakon Megy? Visszafordul? Könnyez-e? Tétováz? Eredj! kiált egy hang neki éberen, Mintegy álomba csukja be lankatag És fűzfa-bölcsőn szendereg édesen Halkan zümmögve, rendre pihegnek ők, az álom hosszú, vak alagútjain,
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