Oravecz Imre: Ancora (Még in Italian)
Még (Hungarian)Még visz a lábam, még érdemes élni.
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Ancora (Italian)Le gambe mi sostengono ancora, la mano m’obbedisce ancora, nel cibo trovo ancora piacere, se mi scappa la goccia dal naso me ne accorgo ancora, svolgo ancora il mio lavoro, di un sostegno non ho bisogno ancora, il mio aspetto fisico non trascuro ancora, ancora mi lavo regolarmente, non son ancora sozzo, puzzolente, nell’autobus la gente non s’allontana ancora da me, la mia abitazione tengo ancora in ordine, ci riesco ancora a pensar logicamente, sono ancora nel pieno delle mie facoltà mentali, non mescolo ancora la fantasia con la realtà, discerno ancora il bene dal male, ci riesco ancora a badare a me stesso, ho ancora la percezione del pericolo, non sono ancora gretto, meschino, il mondo m’interessa ancora, ancora non mi son rintanato del tutto, desidero ancora la donna, leggo ancora Rilke, Kis Lajos, alla vista del bello tremo ancora, anelo ancora alla sovranità, quotidianamente sfido ancora me stesso, dentro di me v’è sentimento, tenerezza, ho ancora pietà per afflitti e li voglio aiutare, son ancora comprensivo e caritatevole, se nevica gioisco ancora, quando splende il sole mi rassereno ancora, al tramonto osservo ancora il cambiare della luce, m’affascina ancora, come dal seme nasce la pianta, sul pascolo mi stordisce ancora il profumo dei fiori, in primavera aspetto ancora il ritorno del cuculo, di sera mi siedo ancora sulla terrazza, ho ancora un cane, che posso accarezzare, mi godo ancora il canto inesperto delle cannaiole mi piacerebbe scrivere ancora qualche bella poesia -
val la pena di vivere ancora.
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