Eörsi István: Dell'uva e degli altri piaceri (A szőlőről és más örömökről in Italian)
A szőlőről és más örömökről (Hungarian)Rosszabb ez a szőlő, mint a tegnapelőtti,
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Dell'uva e degli altri piaceri (Italian)Quest’uva è peggio di quella dell’altro ieri, quando mi comportavo come se dovessi viver’ per sempre? Forse che non schizza ancor’ oggi deliziandomi sulle gengive, se mordendo le rompo la buccia? Forse il patto tra Mefisto e Faust, l’esame di dottorato della mente dialettica, che leggevo, fasciato strettamente con le gambe distese, tra umilianti usi forzati di pitale nelle notti dei gemebondi e lamentanti nel reparto intensivo, non mi ha riempito nuovamente d’orgoglio che anch’io sono un uomo? Siam’ nati già condannati a morte, ed è un gran privilegio esserne consci. Sotto quest’aspetto, tra i momenti che si offrono, non v’è nessuna differenza. Allora perché mai dovessimo privarci dalla gioia dei raggi di sole, che cadono diagonalmente nella camera ospedaliera? Perché dovrebbe esser’ meglio il primo sorso della grappa artigianale dell’ultimo? E perché l’ultimo dovrebbe esser’ peggio del primo? Ne ho ancora di tempo per aspettare!
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