Ti abbiamo veduto già a peregrinare qua, la tua
curiosità vaga da cespuglio a cespuglio.
Come se volessi penetrare la roccia e la terra
(è per questo che ci avete dichiarato abitabile).
In fondo non ha importanza: l'uomo, un mastodonte o il
primo anfibio che strisciò sulla terra; fa lo stesso.
Abbiamo ammirato già altre stelle, oltre a questa che
brilla adesso.
Perciò ti conosciamo. Ci siamo apparsi nel Sonno,
quantomeno tu ci credi in questo. Diciamo, questo
ci obbliga; tuttavia è poco probabile che possiamo
esserti d'aiuto. Abbiamo creduto a lungo: quel che
di noi ergerete, sussurrando vi può insegnare
all'attenzione silente, oltre l'umano.
Solo che ogni vostra generazione che potete enumerare,
per noi è meno di un momento; in quest'esistenza noi
non possiamo interferire.
Possiamo esservi di riparo o la vostra tomba - -
Dentro di noi la parola dei morti ronza; forse, è questo
che ti ha portato fin qui e infine ti farà espellere.
Per voi la pietra è sempre dura o troppo morbida;
è divertente che siete in grado di polverizzarci.
Lo avvertiamo: il vostro lavoro - in qualche modo - vi
rende più felici; se è cosi, che sia cosi.
Non dimenticate: quel che è in vostro potere, si perde
nella nostra memoria cosi, come in quello degli uomini
l'addietro, quando la Terra era desolata e spoglia.
Non esisteva altro, oltre la nostra vigilanza. Anche a te,
sappiamo rispondere solo cosi: in cambiamenti lenti,
nelle tue similitudini, che vengono circondati
- come un'isola - dal Mare immutabile; noi abbiamo
percepito le sue prime onde.
Qualsiasi cosa ti attenda, noi non saremo in ansia,
né ti ostacoleremo .Credici niente è meglio o peggio;
identificare la Vita è più di un miracolo.
Le eco si spalancheranno: anche queste appartengono a te.
E' stupefacente, quanto grande è il vostro sogno; volate,
credete che il futuro sia una via immensa.
E per questo che è cosi tremendo, il tempo imposto al
vostro destino. E' presente nelle tue visioni, lo vediamo
e lo percepiamo, quando giaci su di noi.
Potessimo anche invidiarti per queste tue visioni,
o perché accetti il Destino come se non ci fosse.
Invece, davanti a noi sostano gli Universi già stanchi
ma ancora non formati, quelli che - un giorno -
saremo di nuovo noi. Infine, come tutto, ci circonderanno
i respiri della Genesi, si compenetreranno le nostre
distanze.
Lasciar' andar cosi i vivi: forse, l'immortalità è questa.
Prima che giunga la fine, ci toccheremo un'infinità di volte.
Diversamente e allo stesso modo.