1
E’ il tempo dell’onestà.
Del pentimento e del decadimento.
Il tempo – è il tuo tempo.
Nel quale l’hai trovato.
E’ il tempo del gas che fugga sibilando,
è il tempo della casa che crolli,
che si dia una scrollata per liberarsi dal tetto,
come la vergine, quasi nel pieno della goduta
si libera dal tonto soldato, dal fiato fetido.
E’ tempo della molla schiacciata,
furbamente nel acido solforico immersa,
per motivi di sperimentazione:
per far spaccare le pareti del vetro.
E’ il tempo del tempo!
Che ululi e spacchi se stesso.
Il tempo è il tuo tempo.
Della decadenza. – Del pentimento.
Tempo. Il tuo tempo:
trovare la porta
verso fuori di qua.
2
Questo non è il momento per niente.
Vi è tempo nella pozzanga immobile, per gettarci
della pietra, per scquarciare la sua pellicola.
Vi è del tempo, nel tempo del sangue rappreso,
per colpire con il palmo la ferità, - Ed è finita!
Nell’ora vuota vi è del tempo,
per partire come fa la palla di neve sul pendio.
Ai tempi delle elemosine, giunge il tempo,
quando ne hai basta e sbatti la porta.
Il margine del tempo è tempo ancora,
come quando alla fermata scalpiti,
come la massa: brontoli sempre più forte
finché ti insorgi – contro te stesso.
Ma questo non è il momento per niente.
Qui il sole ti acceca, ma tu non ti svegli,
qui può ronzare la notte, ma tu non dormi,
qui ti stai preparando, ma non vai da nessuna parte,
qui cammini, come lo scogliattolo sulla ruota.
Perché questo non è il momento per niente.
3
La Terra
gira.
Come la fila dei vagoncini sul ribaltacarri,
il nuovo sole si risorge sempre, tremando
dal suo peso, che versa sull’acervo crescente.
Due primavere hanno preso gioco della tua morte,
due primavere. Mi fermo
nella prosperità sregolata –
come lasciva pezza colorata:
si sta lacerando, si sta pullulando.
L’uomo solamente pigola, sbuffa, parla –
Si ricorderà di ciò che gli manca?
Il vento stormisce un foglio di giornale sgualcito.
Stanno facendo la maglia, la vedi? Hanno paura:
si fermano davanti il tram.
Contano il resto,
mettono nuova cartuccia nel sifone,
gioiscono, quando hanno ragione.
Esitano a lungo,
prima di chiedere prestito, fino, al sabato.
A cosa sto pensando io, che son ancora vivo?